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D.S.P. - una storia pesarese

 


La sigla D.S.P. in un muro di Pesaro

Girando per Pesaro, nel tentativo di fare una stima del danno arrecato alla città dai graffitari (o writers, se preferite) più volte ci siamo imbattuti nella sigla D.S.P.
Da una nostra ricerca in rete del termine D.S.P. + Pesaro abbiamo reperito queste informazioni su un sito dedicato all'Hip Hop pesarese.
Fortunatamente abbiamo salvato il testo nel nostro archivio perchè oggi, di esso non v'è più traccia.
E' un documento importante perchè inquadra bene quel mondo più o meno sotterraneo di cui possiamo però ammirare i frutti nei muri delle nostre città.
I grafologi più attenti potranno riconoscere, oltre la sigla DSP, altri nomi dall'elenco sotto riportato, in qualche muro di Pesaro e provincia.

 

�Ci chiedi delle nostre radici ?� e mi rispondono Ippolito e Monsa �A guardare indietro nel tempo dobbiamo arrivare sino alla fine degli anni ottanta quando sette b-boy (Zinko, Omaek193, Reeko, Sider, Ikone, Noem e Zart) fondarono a Pesaro la prima crew di writing col nome di D.S.P. : Destruction Style Posse poi Deep Soul Posse e anche Devastatin' Smokers Pets a seconda delle diverse età e fasi della vita.

La D.S.P . è stata veramente e indiscutibilmente l'inizio - continua Ippolito - Non che non ci fosse stato niente prima a Pesaro, anzi, ma la D.S.P. è stata veramente la chiave, è stato come se, ad un certo punto, per la prima volta, qualcuno avesse mostrato a tutti cosa bisognava fare e come lo si doveva fare. Per la prima volta il vandalismo ha avuto una coscienza e, da lì, è partito e seguito tutto. Ed infatti grazie al contatto della D.S.P. con D.C. Ace nel 1993 noi due ( Ippolito e Monsa ) e Omaek193 abbiamo costituito la prima crew di breakers che, nel 2001, con l'aggiunta di Chrystelle ha dato luogo al nucleo operativo di Hip Hop Connection.


Deleting Stupid Pictures (Regresso Pro Civitate - Pesaro, 13/09/06)

 

La forza dell'esempio e l'importanza
dello spirito di emulazione

 

Da un'intervista a Soev, writer pesarese:

Com'è avvenuto l'incontro con il writing?

Il mio incontro con il writing è stato fulmineo e intenso. Era il 1992 ed io, appena tredicenne, giravo con la mia bicicletta per le vie del centro. Le tag e i pezzi delle prime crew pesaresi, che stavano vivendo un bel mometo di crescita, mi colpirono fin da subito. Erano un po' come delle pietre miliari lungo il mio peregrinare quotidiano, diventavano ogni giorno più familiari e comprensibili.
Questa cosa mi colpì fin da subito anche perchè fantasticavo già sull'esistenza di un codice, di un qualcosa di cui solo pochi eletti potevano far parte. Chiedevo in giro informazioni, ma nessuno sapeva darmi delle risposte chiare. Insomma nessuno riusciva a spiegarmi che cavolo voleva dire �'hiphop don't stop!'. Cos'è che non si deve fermare? Mi chiedevo. In quegl'anni era un po' così ed io, ancora confuso, decisi di comprare degli Spray e di provare a tracciare qualche linea insieme a Depo, durante l'estate. Evidentemente questa cosa colpì anche altri giovani ragazzi tantochè tutte le classi del terzo anno della mia scuola media, durante l'inverno, videro spuntare tanti piccoli writers che, comunque, scomparvero con l'arrivo del primo sole. Noi sopravvissuti decidemmo di formare un gruppo che fù il primo nucleo dei TMA, Ares, Zelda, Depo, Fulo, Shiva e tutta la nostra grande famiglia. Tra il '92 e il '94 iniziammo a conoscerci sia come persone che come writers per diventare con il tempo un gruppo solido, fondato su un'amicizia profonda.
Anni di tentativi, di studi, di esperimenti alla ricerca di uno stile personale unito a una buona tecnica ma anche anni di risate, di notti al freddo sopra i motorini, di ragazze, di gioie e dolori. Con il tempo abbiamo stabilito contatti che un po' in tutta italia che ancora oggi rappresentano moltissimo per la mia evoluzione stilistica come gli SNC di Senigallia, ABG di Varese, tutta la gente di Treviso, Boost di Udine e la gente di Milano. Ho conosciuto tutto tramite la pratica e quello che ho visto in giro insieme a persone di gran talento e di gran spirito che mi hanno insegnato tutto.
Quegli anni sono impressi nel mio cuore!

La tua città vive una realtà artistica fervente� Potresti stilare una specie di iter di qual è stata la sua storia, chi sono stati i pionieri, chi c'è adesso, quali sono stati i trend stilistici che si sono susseguiti?

Parlare di Pesaro significa parlare dell' importanza che hanno avuto in Italia i DSP per lo stile: loro e altri outsider sono stati sicuramente i pionieri del writing nella mia città dal 1989 all'incirca. Si sono susseguite altre crew come i TAD di Jmed, un writer con uno stile molto personale, Zest e altri gruppi di cui non ricordo i nomi, molti dei quali comunque molto legati ai DSP. Poi sono arrivati i TMA nel 1994 e fino almeno al 1998 la situazione è stata questa con la nascita poi di altri writers tra cui vorrei citare Hermes e Hokra, con i quali dipingo spesso, fino ad arrivare oggi a diversi gruppi tra i quali spiccano i VLR. Per Pesaro non parlerei di correnti stilistiche dato che l'educazione che ci siamo sempre un po' tutti impartiti è sempre stata quella di creare uno stile personale. Oggi, con la grossa influenza della globalizzazione del writing e della streetart, spero che la mia città non smetta di seguire questa idea che, secondo il mio parere, dovrebbe essere la base dell'attività di qualsiasi writer. Se ho dimenticato di citare qualcuno, scusatemi, ma non ho più buona memoria!

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Qual è una tua giornata ideale?

Inizierei sicuramente con una sveglia verso le 12.30 perchè sono un nottambulo convinto, mi piace vivere la notte fino a vedere l' alba, amo il buio e le luci soffuse.
Accenderei lo stereo, rimanendo a letto fino all'arrivo della fame. Una bella doccia bollente e fuori per una colazione bella sostanziosa. Con calma scenderei in hall of fame per dipingere in tranquillità con un paio di amici per poi tornare a casa bello intossicato. Mi sdraierei per qualche minuto e farei un'altra bella doccia bollente con tanto di barba e profumo. Un'oretta di rilasso per poi ritrovarmi con amici per un aperitivo o una cena in intimità con pochi per poi raggiungere tutto il resto del gruppo. Una birra piccola, un bicchiere di vino rosso, un gin-lemon e 2 wodke alla pesca al pub in mezzo alla confusione e partirei per qualche serata fino alle 4 di mattino. Macchinate intere di pazzi assetati per poi ritrovarsi stanchi ma tirare fino almeno alle otto di mattina dicendo cazzate a casa di qualcuno. Tornare al mio caro monolocale magari in buona compagnia per poi risvegliarmi abbracciato a lei di nuovo all'ora di pranzo.


LA "HALL OF FAME" DI PESARO