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PESARO — «Mi piacerebbe che il Presidente venisse a Pesaro a settimane alterne, e che lo si potesse ricevere una volta in fondo a viale Trieste, una volta al porto, una volta in viale Cesare Battisti», dice Giorgio Badioli, lettore e cittadino, dopo aver constatato l'efficienza teutonica con cui la città, in tempo record, è stata lustrata, patinata, liftata, che manco Hausmann a Parigi: «E' con grande orgoglio — scrive il lettore — che abbiamo ricevuto la visita di Ciampi che ha così potuto ammirare Pe-saro e la sua piazza e qualche via circostante in perfetta forma e con un lifting appena rifatto. Da qualche giorno sono state asfaltate via Marsala e don Minzoni, ripulite le facciate disegnate dai writers, sgomberate le macchine parcheggiate in piazza (!); pure i postini del centro storico erano tutti incravattati. Insomma — conclude Badioli — parte della città ha ritrovato l'aspetto che dovrebbe sempre avere. Ma è stato tutto un bel sogno durato una mattinata e poi come si dice: " finita la festa gabbato lo santo"?»

«Partito il presidente, Pesaro torna alla normalità — sembra rispondergli la sezione comunale di Confcommercio —. Certo, la presenza del Capo di Stato è stato un bel momento mediatico e promozionale per la città e ha inorgoglito tutti, ma ci ha anche lasciato un po' di amaro in bocca. Il perché è facile:

"Ma noi pesaresi valiamo così poco?". Da anni chiediamo di pulire la città, potare le piante, spostare cassonetti ingombranti e maleodoranti, togliere le scritte dai muri, eliminare gli escrementi dei piccioni, rimettere i lampioni divelti, "ridare luce" al centro storico con arredi decenti. Ebbene, ci voleva l'arrivo del nostro Presidente per rivedere gli addetti all'opera. Evidentemente se si vuole si possono fare quelle piccole cose (si tratta solo di ordinaria manutenzione) che chiediamo a gran voce da tanto». Ma evidentemente, a Pesaro, anche l'ordinaria manutenzione ha del portentoso: «Ciampi ha fatto il miracolo! — ironizza Alessandro Bettini, consigliere comunale di Forza Italia —. Con una sollecitudine vista poche volte, il Comune ha ripulito le piazze e le vie percorse dal Presidente durante la sua visita alla città di Pesa-ro. In 48 ore sono state tolte le erbacce che adontavano il Palazzo delle Poste, ripuliti i muri da tutte le scritte demenziali, sistemati i lampioni rotti da mesi, il selciato e i cordoli in pietra, verniciati i cassonetti dei rifiuti. L'apprezzamento di tanti pesaresi per l'opera iniziata dimostra quanto sia necessario proseguire nella sistemazione del centro storico (come via Branca e a via Rossini), ma anche della zona mare. Spetterà poi all'amministrazione — conclude il consigliere —, ai vigili urbani, alle forze dell'ordine e a tutti noi vigilare affinchè in breve tempo non si torni allo stato iniziale».

Infine Massimo Rinaldi fa abiura: «Anche chi, come il sottoscritto, non si è commosso più di tanto innanzi all'autorevole escursione del presidente Ciampi nella nostra città dovrà mettere da parte ogni cinismo ed esultare con tutto l'entusiasmo del caso, dopo che i tecnici del Comune hanno disposto il controllo di stabilità dei cornicioni di via Rossini, ad evitare che qualche calcinaccio scelga di cadere sull'autorevole testa. La qual cosa significa anche che, nella piena consapevolezza degli amministratori cittadini, il pesarese qualunque che abbia frequentato di recente via Rossini, ha corso un bel rischio di rimanere accoppato. Benvenuto Presidente e... torni più spesso».

Benedetta Iacomucci